Poesia, musica e arte si ritroveranno sabato 6 novembre alle 15.00 al Chiostro del Museo della basilica di Sant’Antonio a Padova, per un evento, organizzato dalla Veneranda Arca di S. Antonio, che farà scoprire, o riscoprire al pubblico opere straordinarie risalenti al periodo medievale.
La Compagnia Giovani de LiNUTILE interpreterà testi di San Francesco d’Assisi, Jacopone da Todi, Dante e Petrarca
La Compagnia Giovani de LiNUTILE interpreterà una selezione di testi di San Francesco d’Assisi, Jacopone da Todi, Dante Alighieri e Francesco Petrarca. Ad accompagnare la lettura ci sarà una scelta di canti tratti dal Laudario di Cortona eseguiti dal Maestro Stefano Lovato e dal Maestro Stefano Santangelo. L’evento sarà, inoltre, occasione per ammirare, grazie alla visita guidata dalla Professoressa Giovanna Baldissin Molli, la Sala del Capitolo con i suoi affreschi, ora Patrimonio dell’Umanità.
Il Cantico delle creature, composto da San Francesco d’Assisi tra il 1224 e il 1226 e considerato il primo testo letterario scritto in volgare italiano, è una lode a Dio e alle sue creature, una preghiera permeata da una visione positiva della natura, poiché nel creato è riflessa l’immagine del Creatore.
Di Jacopone da Todi (Todi, Perugia 1236 – Collazzone, Perugia 1306) verranno recitate due laudi molto note, il Pianto della Madonna, l’esempio più famoso di lauda drammatica, nonché il primo costruito interamente sotto forma di dialogo, che esprime i sentimenti drammatici e contrastanti da cui la scena è dominata: stupore, dolore, odio, amore, e O iubelo del core, con il suotormento estatico, lontano dall’amore francescano per tutte le creature, eppure ardente in modo quasi disperato.
Nella Preghiera alla Vergine (Paradiso Canto XXXIII) di Dante Alighieri (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 – Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321), San Bernardo si rivolge alla Madonna e la invoca come la più alta e la più umile di tutte le creature, colei che ha nobilitato la natura umana a tal punto che Dio non ha disdegnato di incarnarsi nell’umano.
L’amore per la donna amata permea il sonetto Movesi il vecchierel canuto e stanco (Canzoniere, XVI) di Francesco Petrarca (Arezzo, 20 luglio 1304 – Arquà, 19 luglio 1374) in cui il poeta si paragona a un anziano che si mette in cammino, verso Roma, per vedere la “Veronica”, il panno con il quale fu asciugato il volto di Cristo. Un amore che Petrarca cercherà di rinnegare in Padre del ciel dopo i perduti giorni (Canzoniere, LXII), in cui Petrarca è combattuto tra la sua profonda passione terrena, per Laura, e l’intimo desiderio di liberarsi da essa per perseguire i grandi ideali predicati dalla religione. Il tema della morte e quindi dell’assenza di Laura si farà dialogo con lei in Se lamentar augelli o verdi fronde (Canzoniere, CCLXXIX) per voce dei suoni della natura che circonda il poeta.
I Maestri Stefano Lovato e Stefano Santangelo eseguiranno canti dal Laudario di Cortona
Accompagneranno la lettura, i canti tratti dal Laudario di Cortona, raccolta di autori anonimi composti verso la fine del 1200, che apparteneva alla Fraternità di Santa Maria delle Laude, della chiesa di San Francesco di Cortona, ritrovato abbandonato 1876 dal bibliotecario della Biblioteca del Comune e dell’Accademia Etrusca di Cortona. In esso sono trascritte 66 laudi, di cui 46 corredate da notazione musicale, che trattano temi di argomento mariano e liturgico come la Natività o la Pasqua.
La raccolta è la prima e più antica testimonianza di un nuovo genere librario, musicale e letterario, che entrò ben presto in uso presso le confraternite di buona parte dell’Italia e dell’Europa medievale. Da questa collezione il Maestro Stefano Lovato, e il Maestro Stefano Santangelo eseguiranno Stella nuova ‘n tra la gente, Troppo perde ‘l tempo ki ben non t’amae Magdalena degna da Laudare.
Una speciale visita guidata alla Sala del Capitolo della basilica del Santo
L’evento darà inoltre la possibilità di ammirare, grazie alla visita guidata, la Sala del Capitolo, che conserva un ciclo di affreschi, ascrivibili tra le opere più significative della Padova del primo Trecento, ora Patrimonio Unesco, che originariamente coinvolgevano tutte le pareti, raffiguranti santi e sante, personaggi dell’Antico Testamento, San Francesco stimmatizzato, Sant’Antonio e i protomartiri francescani e frammenti di una Crocifissione. Gli affreschi propongono un parallelismo stretto tra il fondatore dell’Ordine e Sant’Antonio, in particolare nella scelta radicale di imitazione di Cristo fino al martirio di sé, secondo uno schema di corrispondenze ripreso in seguito da Giotto.
In caso di mal tempo le letture si terranno presso la Sala Sant’Antonio, sempre nel Chiostro del Museo.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria alla mail arcadisantantonio@gmail.com
Per informazioni
Veneranda Arca di S. Antonio
arcadisantantonio@gmail.com
www.arcadelsanto.org